LINFA
Linfa è una preghiera in forma di performance. Una preghiera vegetale dal fondo del corpo umano.
Tiziana Cera Rosco con questa preghiera ci riconduce ad un tema essenziale: quello del contatto con l’esperienza vitale, col vivente.
Linfa è infatti il sangue vegetale delle piante, la rete capillare che irrora i vegetali, una linfa che assomiglia ad un sistema vascolare umano, quasi ad indicare la stessa somiglianza che c’è tra i viventi, lo stesso sistema che li tiene in vita.
Qui troviamo la performance agita in due posti diversi: uno nella casetta "trasformata" in chiesetta rurale dall'artista al centro dell'Orto Botanico di Palermo (clicca qui), dove ha risieduto per un anno, e l'altra dentro una Cripta che si nasconde nelle fondamenta della stessa città.
L’artista che proviene dal Parco nazionale d’Abruzzo, ha una lunga storia con gli alberi e gli ambienti.
Ha iniziato a performare nel luogo in cui è vissuta, un bosco alle rive di un lago che è stato la cattedrale naturale di Patientia (clicca qui), una performance che è una lunga preghiera deformante tra lei e il luogo.
Con Linfa Tiziana Cera Rosco rientra nel cuore di quella performance e cambia scenario e concentrazione (dal luogo aperto al luogo chiuso, dal parco naturale alla chiesa rurale).
Intesa la preghiera come un attonito che nel linguaggio rappresenta la soglia tra umano e divino, rintracciamo anche qui la figura dell'artista come medium disposto alla deformazione del linguaggio dell'immagine per avvicinarsi il più possibile al messaggio del quale, con l'opera, è il recettore.
Ovviamente Linfa rapprensenta un grande richiamo ai temi ambientali che prima di diventare un slogan voglio essere un modo di comprendere dall'interno le dinamiche e i bisogni di cui ora sono l'allarme.
Cripta della chiesa dei cocchieri, Palermo 2018
Orto botanico dell'Università di Palermo, 2022
Palermo, Cripta dei Cocchieri, 2018
Foto di Umberto Santoro
Foto di Margherita Bianchi